A quest’ora a rincorrersi
giocano le rondini
nel bel cielo di quasi sera.
Al balcone di giugno
s’affaccia l’estate
ha aperto le imposte
si stira, sbadiglia
“è l’ora, è l’ora
che ora, che ora?”
L’ora di mettersi nudi
di fronte a sé stessi
attirare il sole nel mare
raccoglierne i raggi
per farne cesti d’oro
da riempire di bello
dolce, buono, gentile,
fare dipinti di luce,
scrivere canti d’amore
“è ora è ora!
che ora, che ora?”
Le rondini danzano in cielo
chiamano la vita
con la loro gaiezza,
si lanciano in picchiata,
frenano, si alzano,
sterzano, ruotano
ascendono, s’incrociano
scivolano garrendo
in faccia all’estate ridendo.
Poi, ecco,
la sera vien giù
e d’un tratto gli uccelli
non ci sono più.