Mi piacerebbe che qualcuno
in dono mi portasse
una conchiglia.
Una conchiglia abbandonata
buttata lì dall’onda
quasi sotto una roccia.
Mi piacerebbe che qualcuno
l’avesse trovata
camminando in riva al mare
un certo mare
e vedendola
avesse subito pensato a me.
E chinatosi
e presala con le mani
certe mani
l’avesse messa in un fazzoletto di carta
e a casa
l’avesse spazzolata e lavata dalla salsedine
così da evidenziarne le striature
di madreperla argentata.
Poi giorni dopo
ritornando sui propri passi
ecco che m’incontra
e come se niente fosse,
con noncuranza,
ecco che mette una mano in tasca
una certa mano
e tolta la conchiglia
dal pacchettino di carta
una conchiglia con certe sfumature di mare
ecco che me la porge
dicendomi:
“Nunzia, mia cara, questa conchiglia è per te”