E ti portarono giù
Lungo la scala stretta
E ti portarono giù
Dentro una cassa chiusa
Un mattino di sabato
Sabato di mercato
Niente gente in negozio
Quattro chiacchiere una bombola
Ed il profumo dei fiori
Del tuo giardino in agosto
Ed il profumo dei gladioli
L’odore dell’erbe della vite
Solo quello c’era
Che provava a nascondere
L’altro odore di solitudine
E di marcio
E di te.
E stavo seduta
Sulla tua panca scolpita
A guardare immaginare
Dove saresti andato.
Ma ti portarono a spalla
Fin lassù nella terra
E si diedero il cambio
Perché eri pesante
Ed io pensavo che la tua bocca
Era come quando nel letto
Hai chiuso gli occhi su tutto
Stirata in un dolce sorriso
Pensavo che le tue mani
Erano come quando le ho toccate
Non ancora fredde
Perché il calore forte
Che ti portavi in vita
Non poteva estinguersi presto
Come il calore falso
Di quell’estate del diavolo.
E pensavo di nuovo ai tuoi occhi
Ai nostri disegni
Cristo,pensavo che vivevi
Che saresti tornato
Dalla terra
Dall’acqua
Dal cielo
Pensavo proprio
Che saresti tornato.