Rebellato Editore 1992
A Giovanni, Marta e Cecilia




 

 

Possiamo andare di là
spegnere la televisione
insieme
guardare nel buio
ascoltare il silenzio
oppure accendere una cometa.
Brillerà per noi!
(Te l'ho detto
questo rumore demenziale
questa luce artificiale
m'opprimono m'abbagliano.)
Rimaniamo di là
di qua non mi piace
e poi lassù di là
ho acceso una cometa.
Che dici
fa abbastanza luce
per guardare nel buio?


 

 

Il mio io
in lista d'attesa
alla fermata del sole
al tramonto
dietro le montagne
bianche di neve
di maggio.

Il mio io
in lista d'attesa
al ritorno della luna
splendente
sopra i corpi nostri
di amanti sorridenti.

Scrivo d'emozioni
di sensazioni
sottili
aleggianti
sopra pesanti
e più crudi pensieri
d'abbandono.

Scrivo dell'accendersi
dello spegnersi
d'astri celesti
di parole chiave
come amore vita
morte
speranza.

Scrivo la felicità
di pensare
andare e tornare
col pensiero ai pensieri.
Scrivo per esistere
davvero come sono.


 

 

Li ho veduti
gli alberi
annegati nell'autunno.
Uno verde
uno giallo
uno marrone.
Galleggiavano
sotto un cielo
d'ottobre
con ancora
profumo di settembre
soli
in un prato un pomeriggio.


 

 

C'erano delle case in sfacelo
dipinte in colori vivaci,
un azzurro un verde un giallo un rosso,
intensi.
Era un mondo antico che moriva.
C'erano delle scatolette di sardine
che arrotolavano
i corpi degli uomini
ammassati nel progresso,
Era il destino imminente dell'umanità.

C'era una tribulina
con una donna che guardava lontano,
segnata in viso dal dolore,
con un vasetto di sottaceti
come omaggio per i fiori.
Era la lotta senza tregua
fra l'uomo e la natura,
l'accanimento del cemento
sulla perfezione dei prati e dei fiori.
Erano i tuoi pensieri.

Dove sei andato?
Hai scordato i pennelli
i tubi d'olio
e l'essenza di trementina.
Come potrai ora dipingere
le nuvole del cielo?
In silenzio
chiederai aiuto agli uccelli
che ti offrano le loro piume:
le intingerai nell'azzurro delle stelle
e nel verde dei pianeti,
nel giallo della luna
e nel rosso del tuo cuore.
Inventerai di nuovo.

Colorerai una fiaba dove un saltimbanco infreddolito
slitta felice per le strade del tuo paese,
giocando a palle di neve
con un seguito festoso di bambini.
E tra quei bimbi
voglio esserci anch'io
per ricordare un tempo lontano
in cui stringevo forte
la mano di mio padre
che dal municipio di Dossena
mi faceva guardare la valle.
La valle dei tuoi quadri
quella della mia prima infanzia.

Come posso anche solo pensare
che non la vuoi dipingere più?


 

 

Ritorno all'acqua
come nel ventre della madre
a purificare in profondità
una vita sconosciuta ai più
irrequieta
sola.

M'ha aggredito la mente
un pensiero ossessivo,
soffocando ogni speranza
sopprimendo ogni ricordo,
mi spinge a decidere,
sola:
farò del mio corpo
una bollicina umana
vagante in un canale d'acqua
dove a milioni,altre bollicine
che sembravano conoscersi tutte,in realtà lottano fra loro
formando una massa
irrequieta
sola.

Porrò fine al mio esistere più vero,
sociale
familiare
di fabbrica,
per divenire ciò
che mai volli essere,
bollicina in una massa in lotta.

Vi lascio la mia tenerezza
fatene omaggio ai duri,
la mia dolcezza regalatela ai violenti,
della mia ingenuità
fatene un mazzo
da offrire agli scaltri.

Ma la mia partecipazione,
sensibile ogni volta
alle cose della vita,
questa no,non regalatela,ma fatela pagare cara
agli indifferenti.

Ritorno all'acqua
come ad una perfezione naturale,
a purificare in profondità
un'umanità sconosciuta ai più,
irrequieta
sola.


 

 

Stiamo tutti chiusi
dentro le nostre scatole
appartamenti su misura
pieni di roba
come negozi
dove anche noi siamo in vendita.

Non ci telefoniamo
non ci incontriamo
non partecipiamo.

Stiamo soli dentro le scatole
impacchettati
impauriti.

Non importuniamo il vicino
non gli chiediamo un panino
stiamo in poltrona
fumiamo
dormiamo davanti alla tv.

Siamo sicuri del nostro comportamento.
Bisogna fare attenzione
sono tempi duri.
La violenza impazza.

Sento nello stomaco
(che è il cuore dei nuovi poeti)
sento una specie di vuoto.
Non dovuto alla fame
ne alla sete
ne al mancato soddisfacimento
d'un bisogno
ma a un'infelice
sensazione di solitudine.


C'era una volta una zucca
d'un bel colore qualsiasi.
Tant'era bella fuori
tant'era marcia dentro.
Troppa grandezza e potere
l'avevan resa così.

La zucca fece in seguito
tante zucchette
di tutte le dimensioni
mafiose mafiosette
intrallazzate intrallazzosette.

Da cremonese mantovana
ci farei tanti tortelli,
ma a che scopo?
Sprecare tante uova tanto burro
amaretti mostarda
per una razza bastarda?
A che scopo?

(Il politico è morto
sto rintanata nel mio privato
a pensare.
Il sociale non è.
Esiste soltanto il loro privato).


 

 

Ricerco l'incontro degli occhi
veicolo di luce
di vita
ma le strade si perdono
nei sentieri cancellati
fra i verdi alberi
e la limatura di ferro.
Mi trattieni un attimo soltanto
con un leggero
delicato gesto
della mano semichiusa:
"un soffio di particelle d'aria
e sulla guancia una carezza d'amore"
Domani ancora
con molta naturalezza
(come fosse il tempo acqua)
ci tufferemo
nei nostri diversi giorni.


 

 

Ti porterò con me a Marsiglia
lungo il Prado
dei platani malati
e sulla spiaggia del David
ti darò la mano.

"Non crede sia stupenda
questa città cosmopolita
spazzata dal mistrale
fa bene alla mente
questo vento forte":
E lungo la passeggiata Kennedy
ti terrò stretto e lontano
dalle onde che tenteranno
di strapparti a me
per portarti in mare aperto.

"Non crede sia quasi irreale
quest'acqua pulita
a due passi da Vieux Port
non crede sia impossibile
questo cielo Provenzale?"

E sulla Canebière
ti comprerò dei croissants
e scriveremo un bacio a presto
su antiche cartoline
di Marseille in bianco e nero.


 

 

Puro desiderio di brezza marina.

Faccio mio il movimento
di queste onde
e mi sforzo
di penetrare gli abissi di sirene e pescicane.
La sabbia umida
è come saliva
mentre verso Toulon
un leggero mistrale
sposta il profilo
del cielo e l'orizzonte
s'abbandona.

Laggiù
certe nuvole
color piombo
si sdraiano sull'acqua
come il mio corpo sul tuo
appoggiato alla sedia
del cielo.


 

 

La cometa è caduta
sopra il lago gelato
frantumandosi
in mille
scintillanti puzzles
che gli gnomi
frettolosi
han raccolto.

Riusciranno
in una notte
a ricomporla?
Oppure quest'anno
saremo senza cometa
ed al suo posto
brillerà
una stella di Hollywood?

Ed io mi chiedo
come ha fatto a cadere?
Attenzione
maledizione,
ci vuole più attenzione,
è Natale
uomini
è Natale!

 

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